La potatura in giardino
Abbiamo già trattato l’argomento “potatura”, ma ci siamo preoccupati solo dell’aspetto fitosanitario delle alberature o delle pareti verdi (siepi), quindi di quei tagli che hanno finalità curativa; in questa sede invece analizzeremo la potatura dal punto di vista delle piante ornamentali, quindi si parla dei tagli da effettuare per dare la forma voluta alle piante, per esaltarne alcune qualità, come la fioritura o il fogliame o gestirne l’ingombro.
La potatura è un mondo vastissimo; ogni pianta, ogni giardino, ogni spazio verde ha le proprie esigenze e sarebbe quasi impossibile trattare tutto l’argomento senza versare fiumi d’inchiostro e diventare probabilmente pesanti ed eccessivi.
Ci occuperemo per quanto possibile dei princìpi ispiratori di tali operazioni cioè dei cardini intorno ai quali ruota “la potatura”.
Vanno presi in considerazione molti aspetti prima di impugnare le forbici e tagliare un ramo. Il primo è ovviamente il tipo di pianta su cui operare, infatti ognuna ha una storia a sé e anche tra piante della stessa specie possono esserci sostanziali differenze. Un altro aspetto fondamentale è la valutazione degli spazi che abbiamo a disposizione, anche se questo aspetto avrebbe dovuto guidare la scelta dell’albero adeguato, prima della collocazione nel giardino. Infine, quando si decide di potare una pianta bisogna tenere in considerazione il proprio habitus, cioè il portamento naturale che la pianta geneticamente possiede e che inesorabilmente assume anche dopo tagli drastici; ad esempio un acero negundo che ha la chioma globosa, può anche essere severamente accorciato, ma dopo alcuni anni si potrà notare che la forma sarà tornata all’aspetto originario. È fondamentale conoscere le basi fisiologiche di una pianta, anche per evitare di commettere errori grossolani che potrebbero compromettere anche profondamente la vitalità del vegetale.
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Staff Agrilinea